Non c'è rosa senza spine

Il progetto “Non c’è rosa senza spine” – 2013/2014

Con questo progetto, l’Associazione Cerchi d’Onda ha coinvolto nell’anno scolastico 2013/2014 un gruppo di 25 allievi dell’IISS “Giorgio Ambrosoli” del quartiere Centocelle di Roma, per sensibilizzarli sul tema del “femminicidio”.

OBIETTIVI
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di veicolare un messaggio così importante a una platea vasta: tutti gli studenti dell’Istituto, i genitori e i familiari degli allievi partecipanti al laboratorio teatrale, i docenti dell’Istituto, il personale ATA, rappresentanti della comunità Salesiana, della ASL, rappresentanti del Municipio di riferimento e dei Municipi limitrofi, mezzi di informazione.

Il Progetto “Laboratorio Teatrale Multidisciplinare sull’Integrazione Sociale” è stato inserito all’interno del Piano dell’Offerta Formativa dell’istituto “Giorgio Ambrosoli”, una scuola che ogni giorno convive con alcune difficoltà presenti nel quartiere. Lo svantaggio sociale di numerose famiglie appartenenti ad etnie diverse, che presentano evidenti difficoltà linguistiche; le difficoltà di numerose famiglie monoreddito che hanno perso il posto di lavoro; il numero sempre maggiore di ragazzi i cui genitori si sono separati; le difficoltà nell’inserimento lavorativo dei giovani; difficoltà ad accogliere la diversità; tossicodipendenze; ma soprattutto la mancanza di certezze e di modelli positivi da imitare.

Il progetto ha rappresentato un’occasione per favorire la riflessione su un “sano” protagonismo civile e sociale, attraverso il lavoro di gruppo e la condivisione di obiettivi comuni, proponendosi come un percorso culturale creativo che, attraverso l’apprendimento e l’utilizzo delle tecniche teatrali messe in atto, è stato in grado di produrre esperienze di crescita personale, tali da sfociare nella messi in scena di uno spettacolo sul tema del femminicidio, con un lavoro di ricerca tra storie vere di donne, integrate con un lavoro di ricerca su testi classici inerenti. Il laboratorio, poi, ha contribuito positivamente alla crescita e alla divulgazione di modelli positivi, aiutando le generazioni più giovani ad accogliere e rispettare la diversità, favorire la socializzazione e l’inclusione, contrastare l’abbandono scolastico, affrontando con un approccio partecipato il tema, purtroppo sempre più frequente, della violenza sulle donne e del femminicidio.

Gli obiettivi specifici che si sono realizzati:

• aver focalizzato l’attenzione sul senso civico della gente comune, hanno consentito di riflettere su quanto le esperienze più quotidiane possano influire sulla proliferazione relativa alle varie tematiche.

• aver riflettuto su se stessi e sulle proprie azioni e scelte di vita.

• aver sviluppato il lavoro in gruppo, integrando in modo costruttivo le diverse esperienze e capacità, hanno avuto il fine di migliorare le capacità di rapportarsi positivamente con gli altri.

• aver coinvolto fornendo specifiche competenze anche alunni diversamente abili.

Il laboratorio che è stato diretto da due attori teatrali professionisti Juana Tranchina e Gabriele Guarino, ha avuto un carattere multidisciplinare, ha mirato a far “respirare” il teatro in tutti i suoi aspetti: è stata curata sia la sezione interpretativa che la formazione volta agli altri “mestieri” connessi all’esperienza della messa in scena: costumi, scenografia, illuminotecnica, scelta di musiche di scena, progetti grafici.

Marta Rossi