Noi, famiglia al primo anno di SFAF…

A un mese dall’esperienza della SFAF 2018, Giovanni ed Emanuela, con Federico Maria, raccontano la loro settimana alla Scuola di formazione. Buona lettura!

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“Ma questa SFAF? Ma quanto ci sta dando?”

Ecco, durante la settimana questa è stata la frase più ricorrente tra noi, Emanuela e Giovanni, e, soprattutto, rivolta a Lui, a quel Santissimo che, in ogni momento, era lì, in quella chiesa circolare, pronto ad accoglierci, ad ascoltarci…

Ma partiamo dall’inizio. Siamo Emanuela e Giovanni (e Federico Maria), primo anno di SFAF. Siamo giunti a Castellammare stanchi, quasi “strisciando”, dopo un altro anno di lavoro, carichi delle nostre preoccupazioni, ma con un grandissimo desiderio di essere lì.

Come ci siamo arrivati? In realtà…ci siamo sentiti chiamati ad essere lì!

Ci sono momenti della tua vita, personale e di coppia, in cui senti di aver bisogno di qualcosa. Poi arriva un amico, o forse una persona che conosci da poco, è la seconda volta che lo vedi, ma è un Salesiano Cooperatore, per cui già questo basta perché tu ti fidi di lui. E, tra un discorso e l’altro, ti parla della SFAF… Chiami Loredana, un vulcano di accoglienza, idee, racconti, riflessioni…ti lascia senza parole!

Senti Simona, una Salesiana Cooperatrice della Lombardia che ha già partecipato a due SFAF con la famiglia, e mentre parla, il suo entusiasmo ti convince che questa esperienza è proprio ciò di cui hai bisogno, ciò che stai cercando. Non afferri il perché, ma ti senti proprio chiamato ad essere lì.

Chiudi il telefono e ti iscrivi alla SFAF 2018.

Poi arriva il 5 agosto,  giorno di inizio. Arrivi alla SFAF. Tutti ti sorridono, ciascuno a modo suo ti dà il benvenuto, chi con una parola, chi con un gesto gentile, chi con una pacca di incoraggiamento…e, dopo un’ora, già quasi ti senti “SFAF” anche tu.  Dopo un giorno ti senti proprio preso, testa e piedi…arrivi al quarto giorno e ti senti “dei loro” anche dentro…la SFAF ti ha conquistato il cuore…

Ma cosa è che ci ha conquistato così?

Sicuramente l’attenzione alle persone. Siamo nuovi, sembra che ce lo leggano in fronte, e vedi come i “veterani” ogni tanto si avvicinano, con gentilezza e delicatezza, ti chiedono come va, come sei arrivato qui, come ti stai trovando, come ti sembra il laboratorio che frequenti…

Piccole grandi attenzioni che ti cambiano la giornata.

E che organizzazione! Nulla è lasciato al caso, tutto è pensato e curato nei minimi dettagli: il libretto per la preghiera, l’intervento, la testimonianza, la proiezione di ogni lettura sullo schermo (così che anche chi dovesse aver dimenticato il libretto possa partecipare), l’audio perfetto, l’aria condizionata per aiutarci a star meglio…l’occhio vigile di Loredana che coglie al volo ciò che manca e corre a sistemare, o gli sguardi di intesa tra gli organizzatori che sanno ogni minuto “chi” e “cosa” deve fare e si sincronizzano perfettamente.

Per non dire la suddivisione dei tempi, in cui si alternano molto bene spazi di lavoro impegnativo, relax, spazi famiglia, tempo per stare con i ragazzi e preghiera. E la scelta dei contenuti, dal tema della comunicazione, per noi del primo anno, a tutti gli altri temi, ci sembra che rispondano perfettamente all’esigenza di riflessione delle famiglie!

E poi i nostri relatori, Claudia e Maurizio, disponibili a donarci il loro tempo, le loro competenze e, soprattutto, la loro attenzione.

E i nostri compagni di viaggio del primo anno, simpatici e coinvolgenti, attenti e disponibili, sinceri e profondi…con loro ogni timore si è sciolto al primo giorno e ci siamo sentiti liberi di metterci in gioco, cosi come siamo!

E poi c’è nostro figlio, Federico, 14 anni, arrivato senza conoscere nessuno, che dopo un giorno ti fa capire che alla SFAF i figli ti cercano solo per avere la chiave della camera…e che in uno “sprazzo” di colloquio con noi ci dice che qui i ragazzi sono diversi da quelli che incontra tutti i giorni, qui puoi permetterti di sbagliare qualcosa senza essere preso in giro, qui puoi permetterti di essere te stesso, qui i ragazzi ti cercano e ti dicono che sperano che tu torni il prossimo anno…

E cosa dire degli animatori? Ragazzi più grandi che si mettono in gioco per l’animazione dei figli e per animare le serate….che dire? C’è solo la speranza che con questi modelli davanti anche Federico un giorno desideri donare il proprio tempo per gli altri…

Per non dire le mamme, quelle che conosci da ventiquattro ore e ti propongono di tenerti il figlio per lasciarlo divertire con gli altri mentre tu vai a due ore di strada per una chiacchierata con Loredana e Ruggiero…

E….tutte queste splendide famiglie, ognuna con la propria storia, le proprie fatiche e le proprie speranze, con il proprio Cielo dentro da condividere, anche alle due di notte…

E poi ci siamo noi, noi che siamo lì per la prima volta e che siamo pervasi da un senso di pienezza, di gioia, di voglia di vivere ogni istante del giorno e della notte (ogni sera in piedi a parlare con qualcuno fino a tardi…). Ci sembra di essere tornati ragazzini, ci sembra che il Cielo ci abbia preso per mano e, in un momento della nostra vita in cui per problemi famigliari ci sembra di attraversare l’inferno, la SFAF ci sta donando un angolo di paradiso…

E siamo lì, consapevoli che, oltre a tutto ciò, questa esperienza ci sta donando molto altro, da strumenti efficaci di dialogo e confronto tra noi, con nostro figlio adolescente e con quanti ci rapportiamo ogni giorno, a indicazioni pratiche e precise per proseguire il cammino nel gruppo di famiglie di cui facciamo parte…quanta Grazia!

E poi ci sei Tu, Signore, tu che ci hai voluti qui, Tu che ci hai voluto donare questo Incontro, questi giorni di Luce, di relazioni, di formazione, di serenità, di pienezza…

Da quando siamo partiti dalla SFAF avevamo desiderio di scrivere, per ringraziare tutti, dai compagni di viaggio del primo anno agli animatori, dai relatori a tutte le splendide famiglie che abbiamo conosciuto, e, soprattutto,  gli organizzatori...a  cominciare da Loredana, Ruggiero e don Mario…GRAZIE per quanto avete lavorato per tutti noi e per il cuore con cui avete lavorato...il vostro impegno si coglie da ogni dettaglio e in ogni momento! Dietro a queste esperienze c’è amore, c’è cura, ci sono notti di lavoro e preghiere senza misura…oltre ad un’ottima squadra di lavoro!

Davvero grazie a tutti! Ci vediamo alla SFAF 2019!!!

 

Emanuela&Giovanni

 

 

Marta Rossi